Il diniego è un fenomeno che rientra nei cosiddetti meccanismi di difesa psicologici. Li utilizziamo in maniera inconscia quando siamo confrontati con eventi interni o esterni che ci disturbano. Non si tratta di un fenomeno patologico, bensì di un sistema di protezione contro l’angoscia.
Quando si consuma alcol in eccesso [1], il diniego in genere consiste nel minimizzare il consumo: «non bevo più di quanto facciano gli altri», «il mattino, non bevo mai», «comunque bevo solo nei fine settimana», «non bevo alcol, eccetto…» e così via. Anche chi beve in modo «normale», tende a evitare accuratamente le rivelazioni che rischiano di destare sospetti. Il diniego non è quindi proprio di chi è alcoldipendente o di chi beve troppo: si tratta di un meccanismo assai comune.
Ma se nei soggetti «normali» il diniego passa relativamente inosservato, in negli alcoldipendenti [1]è preoccupante. La persona rifiuta (anche a sé stessa) di riconoscere la realtà del suo consumo.
Questa negazione influisce spesso sull’insieme degli aspetti della vita quotidiana, privata e professionale, e le relazioni con gli altri ne risentono ugualmente. Sovente, si sente dire che gli alcolisti sono bugiardi, un’affermazione sconcertante, che stigmatizza queste persone, eppure ha un fondo di verità: in effetti, chi è dipendente dall’alcol non è in grado di confrontarsi con la realtà e nasconde a sé e agli altri il problema.
Più si cerca di fare ammettere a queste persone la loro dipendenza, più la negano, cercando di temporeggiare, cambiare discorso, evitare il problema.
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[1] https://www.alcoolautravail.ch/it/consumo-263